Misure adottate dal Governo 22 aprile 2021

info Decreto legge 22 aprile 2021 n.52

Fonte il Sole 24ore

Descrizione: Il Sole 24 Ore

Coronavirus, riaprono ristoranti e bar in area gialla: dai tavoli all’aperto al coprifuoco, domande e risposte su cosa si può fare e cosa no

di Nicoletta Cottone 26 aprile 2021

Si può consumare cibo al chiuso? Cosa si fa in caso di pioggia? Il conto si può pagare all’interno del locale?

La ristorazione negli alberghi funziona? Riaprono ristoranti e bar in zona gialla, ma con precise regole da rispettare per fronteggiare il nuovo coronavirus.

Dal 26 aprile primo passo per il ritorno alla normalità, con la possibilità di consumare un pasto al ristorante, a pranzo o a cena, ma solo all’aperto.

Riaperture avvenute fra mille discussioni sul coprifuoco, attualmente confermato dalle 22 alle 5 del mattino successivo.

Ecco una serie di domande e risposte su cosa è consentito e cosa no.

Dal 26 aprile in zona gialla bar e ristoranti possono stare aperti a pranzo e a cena, purché all’aperto. Solo dal 1° giugno, sempre solo in zona gialla, i ristoranti potranno restare aperti anche al chiuso dalle 5 alle 18. Sono state fissate regole sul distanziamento – almeno un metro – e sull’occupazione dei tavoli: massimo quattro persone, a meno che non si tratti di conviventi.

Nelle zone arancioni e rosse bar e ristoranti possono solo effettuare l’asporto di cibo e bevande (fino alle 18 dai bar e fino alle 22 da enoteche, vinerie e ristoranti). È sempre consentita la consegna a domicilio di cibo e bevande.

Il decreto legge 22 aprile 2021 n. 52 prevede che ristoranti e bar possano riaprire solo in zona gialla, dunque in Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Toscana, Umbria e Veneto e nelle province autonome di Bolzano e di Trento.

In zona arancione – Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Valle d’Aosta – e in zona rossa – Sardegna – è sempre vietato consumare cibi e bevande all’interno dei ristoranti e delle altre attività di ristorazione (compresi bar, pasticcerie, gelaterie etc.) e nelle loro adiacenze.

Dalle 5 alle 22 è consentita la vendita con asporto di cibi e bevande, ma con due fasce:

dalle 5 alle 18 senza restrizioni, mentre dalle 18 alle 22 è vietata per le attività di bar senza cucina (e altri esercizi simili – codice Ateco 56.3).

La consegna a domicilio è consentita senza limiti di orario, ma deve comunque avvenire nel rispetto delle norme sul confezionamento e sulla consegna dei prodotti.

È consentita, senza limiti di orario, anche la consumazione di cibi e bevande all’interno degli alberghi e delle altre attività ricettive, per i soli clienti che alloggiano nella struttura.

Ingresso e permanenza nei locali da parte dei clienti sono consentiti esclusivamente per il tempo strettamente necessario ad acquistare i prodotti per asporto e sempre nel rispetto delle misure di prevenzione del contagio.

Non sono comunque permessi gli assembramenti né il consumo in prossimità dei locali.

La conega a domicilio è sempre consentita, anche in zona arancione e rossa.

Le regole prevedono che si possa stare soltanto seduti al tavolo, massimo quattro persone, a meno che non si tratti di conviventi. La distanza fra i commensali è fissata in un metro.

No, è previsto solo il servizio ai tavoli.

No, fino al 1° giugno il decreto non consente di consumare pasti al chiuso in zona gialla. Sul punto i ristoratori hanno chiesto uno specifico chiarimento al governo.

É consigliato far pagare con il pos all’aperto, ma in caso non fosse possibile il gestore può consentire il pagamento all’interno, nel rispetto delle regole di distanziamento.

Il coprifuoco resta fissato alle 22, quindi si può restare al ristorante in base al tempo che serve per fare ritorno nella propria abitazione.

No, il perrsonale può termibare il proprio servizio e fare ritorno a casa anche dopo le 22. Gli spostamenti nella fascia del coprifuoco – dalle 22 alle 5 – sono consentiti per motivi di lavoro.

É previsto che si debba rispettare la distanza di un metro.

Sì, vige ancora l’obbligo di usare la mascherina al chiuso e all’aperto.

La circolare esplicativa emanata dal Viminale segnala che è consentito il servizio ai tavoli all’aperto e anche al banco solo «in presenza di strutture che consentano la consumazione all’aperto». Solo servizio ai tavoli e asporto è ammesso fino alle 18.

No, all’interno dei locali è solo consentito acquistare cibo e bevande da asporto.

Le faq di palazzo Chigi precisano che in linea generale «l’uso dei servizi igienici posti all’interno dei bar e dei ristoranti non può essere consentito, salvo casi di assoluta necessità».

All’interno delle strutture alberghiere in zona gialla è consentito mangiare a pranzo e cena, ma solo ai clienti che soggiornano all’interno.

Sì, ma solo dopo aver ricevuto la relativa autorizzazione.

Attualmente no, perchè è stata sospesa fino a giugno, ma è allo studio una ulteriore proroga.

La sospensione di attività di centri culturali, centri sociali e centri ricreativi include anche la sospensione delle attività interne di somministrazione di alimenti e bevande e di ristorazione a favore del proprio corpo associativo, trattandosi di una attività subordinata e collaterale rispetto a quella principale.

È fatta eccezione per le attività di somministrazione di alimenti e bevande delle associazioni che rientrano tra gli enti del Terzo settore, disciplinati dal relativo Codice (decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117).

In questi casi, l’attività di somministrazione può proseguire, nel rispetto delle condizioni e dei protocolli di sicurezza stabiliti dalla normativa vigente per le attività analoghe e in modo da evitare qualsiasi forma di assembramento, anche occasionale, o qualsiasi forma di aggregazione per le finalità legate all’attività principale delle associazioni stesse.

Possono restare aperti oltre le ore 18 solo gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande che si trovano nelle aree di servizio e rifornimento carburante situate lungo le autostrade, con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro.

I servizi di ristorazione all’interno degli ospedali possono restare aperti oltre le ore 18, con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro.

I servizi di ristorazione all’interno degli aeroporti possono restare aperti oltre le ore 18, con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro.